Trofeo delle Regioni: il Veneto chiude con due terzi posti

Si trasmette, con preghiera di pubblicazione e di massima diffusione, il comunicato relativo al risultato del Veneto al Trofeo delle Regioni 2013, con le due Selezioni entrambe capaci di conquistare la medaglia di bronzo. In allegato, alcune foto di queste giornate di gare. Nel pezzo, le cronache delle semifinali e delle finali 3°/4° posto, gare andate in scena oggi, venerdì 5 luglio.

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Trofeo delle Regioni: il Veneto chiude con due terzi posti

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Venerdì era tempo di semifinali per la 30esima edizione del Trofeo delle Regioni, e per i colori del Veneto ciò significava soltanto una cosa: sia la Selezione Maschile che quella Femminile, nella giornata di giovedì, avevano conquistato il pass per il penultimo atto della kermesse giovanile più importante d'Italia: Marche - Veneto nel programma maschile, Lazio - Veneto in quello femminile, entrambi con un gustosissimo Lombardia - Piemonte dall'altra parte del tabellone. Ebbene, la formazione Maschile è stata sconfitta 2-1, non senza rimpianti, dai padroni di casa marchigiani, ed è andata a giocarsi la finale per il 3°/4° posto contro il Piemonte, guadagnando col 2-0 di Castelfidardo il gradino basso del podio. La Rappresentativa "rosa" ha incontrato lo stesso destino: superata in semifinale dal Lazio, ha ritrovato a propria volta il Piemonte, con cui ha dato vita alla finale per la medaglia di bronzo, conquistandola di rimonta in tre set. Andiamo a rivivere le gare e le palpitazione del venerdì veneto targato Trofeo delle Regioni; un TdR che sabato mattina vedrà affrontarsi Marche - Lombardia per la corona maschile, e Lombardia - Lazio per quella femminile.

Maschile, semifinale: Marche - Veneto 2-1 (17-21; 27-25; 21-17). La truppa di Luca Bergo, Roberto Rotari e Alessandro Lanza scende in campo alle 9. La cornice è il PalaBellini di Osimo, l'avversario le Marche: quelle Marche padroni di casa e quindi sospinte da un tifo indiavolato; quelle Marche che 12 mesi fa giunsero in finale nell'edizione veneta delle Kinderiadi, arrendendosi soltanto al Trentino nell'atto conclusivo della kermesse andato in scena al PalaFabris di Padova; quelle Marche che, a dispetto di una fisicità non eclatante, erano nel lotto delle favorite di coach Bergo alla vigilia della partenza per Loreto; quelle Marche capaci, al pari della nostra Rappresentativa, di lasciare per strada soltanto un set fino a questo momento. L'uscita dai blocchi premia un Veneto concentrato e ordinato in tutti i reparti, e al primo time out a cui è costretto Petrini il punteggio è 2-6. La fase break di Cester e compagni fa la differenza: buona battuta, muro compatto, e forbice che si apre ulteriormente sull'8-13, per un +5 che sa di assicurazione sul primo set; anche perché le Marche non si arrendono, sfruttano qualche problema nella ricezione del Leone Alato, e tolgono un paio di mattoncini al vantaggio ospite, non riuscendo comunque ad abbattere ciò che di buono avevamo costruito nei primi tre quarti di periodo. L'ultimo rettilineo, il Veneto lo imbocca sul 15-18, e nonostante il momento di difficoltà riesce a tenere a distanza gli avversari, tagliando il traguardo con un importante 17-21. Si cambia campo, e quel campanellino d'allarme suonato nel finale di prima frazione torna a rintoccare sinistramente allo start della seconda: nel 7-7 d'avvio, emergono tutte le difficoltà in ricezione della compagine veneta; merito di un servizio marchigiano salito di livello, utile per fare dell'equilibrio il tema portante della prima metà di parziale. Quella che i padroni di casa scollinano avanti di 3 (11-8), conservando il divario al passaggio dei 15 anche a causa di un Veneto alla ricerca di quelli che erano stati fin lì i propri punti forti, ovvero l'incisività dai 9 metri e la compattezza a muro. Bergo prova a risvegliare i suoi con effetti benefici immediati soprattutto in attacco, tanto che a 16 (break di 1-5) la parità è ristabilita e il periodo nuovamente in ballo in un punto a punto da palpitazioni pure. Si va di cambio palla fino al 18-19 che consiglia la chiacchierata a Petrini; si va, soprattutto, ai vantaggi, passando per il 21 pari e con le Marche capaci di annullare cinque match ball. A 24 il periodo non ha ancora trovato un padrone, ma il Veneto subisce il minibreak che significa set point locale (25-24); il primo se ne va, ma al secondo l'1-1 è cosa fatta sul 27-25 finale e sui rimpianti veneti per le occasioni sprecate per chiudere il discorso. La mazzata psicologica rischia di avere conseguenze deleteree in quello che si configura come un autentico golden set; tutto in 21 punti, per un terzo game che alla bandiera verde propone, appunto, un Veneto ancora in bambola: 4-0 subito, 8-2 poco dopo, e non può bastare capitan Davide Cester a tenere in piedi l'intera squadra, ancora frastornata per la conclusione del secondo set e apparentemente incapace della reazione. Reazione che, invece, giunge ancora in tempo utile, passa per il 9-6, e culmina nella parità a 9 a sublimare uno strappo di 1-7. La rimonta è completata, e dovrebbe iniziare un'altra partita nella partita; ma a cambiare campo avanti di 2 sono ancora i padroni di casa, e proprio nel momento topico la ricezione abbandona i ragazzi di Bergo, che incassano un controbreak mortifero di 5-0. E' 14-9, e stavolta non c'è spazio per un secondo miracolo: la forchetta si apre fino al -8, e sul 18-10 sembrano scorrere definitivamente i titoli di coda. Sembrano, perché Saibene e Zoppellari provano l'ultimo, disperato recupero: di nuovo 1-7 di break, 19-17 anche grazie a qualche errore marchigiano, ma ormai è troppo tardi; finisce 21-17 su una doppia in palleggio. Marche in finale, Veneto alla finalina per il terzo gradino del podio contro il Piemonte.

Maschile, finale 3°/4° posto: Veneto - Piemonte 2-0 (21-15; 21-19). Difficile trovare le giuste motivazioni pochi minuti dopo una semifinale persa così, ma in quel di Castelfidardo c'è in palio ancora il terzo posto, obiettivo comunque importante anche dal punto di vista del morale. Dall'altra parte della rete il Piemonte, superato per 2-0 dalla Lombardia nell'altra semifinale. La partenza dei nostri portacolori è buona, ma va sprecata a causa di qualche imprecisione in attacco, e così alla prima pausa il punteggio è 5-8; il Veneto, però, c'è e prova a risalire la corrente, trascinato letteralmente da Federico Favaro ed Emanuele Costa, primi attori nel parzialone di 8-2 che ribalta l'andamento del set portando il tabellone sul 13-10. La compagine di Cresta non riesce a ricucire lo strappo, ampliato fino al 18-13, e scritto con la penna di una difesa attenta e di un attacco efficiente, premesse per il definitivo 21-15 autografato a muro dallo stesso Costa. C'è equilibrio in avvio di seconda frazione, che ricalca a grandi linee quello della precedente: Veneto ottimo in trazione ma incapace di mantenere il vantaggio, e così si spiega il 9-9 di metà cammino; sarà in pratica l'ultimo momento di parità, perché capitan Cester si carica i compagni sulle spalle e li porta fino al 15-12, per un +3 dal lieve sapore di podio. Quel sapore che si fa sempre più forte (17-12) ma che stimola i piccanti tentativi di resistenza piemontesi fino al 19 pari; il sale sta nella coda o, se preferite, dulcis in fundo: fatto sta che i ragazzi di Bergo firmano prima il punto del match ball, e poi lo trasformano nel definitivo 21-19. Veneto Maschile ancora a podio, ancora terzo dodici mesi dopo Padova.

Femminile, semifinale: Lazio - Veneto 2-0 (21-16; 21-11). L'appuntamento per le ragazze di Michele Minotto, Angelo Dotto e Anna Scaramuzzi è per le 16 al Palasport di Castelfidardo, teatro poche ore prima della finale 3°/4° posto maschile. Di fronte c'è il Lazio, autentica sorpresa di queste Kinderiadi, capace di proporre un percorso netto fatto di soli 3-0 esattamente come le nostre ragazze, e nelle cui fila c'è la veneta Francesca Dalla Rosa, da quest'anno impegnata al Volley Rò Casal de Pazzi di Roma, ma nel 2012 scesa in campo con i colori della nostra Rappresentativa al TdR di Abano e Montegrotto. Si parte senza respiro con le due squadre che se le danno di santa ragione fin dalla prima battuta, in un 4-4 prodromo perfetto di un match dagli equilibri sottilissimi. Equilibri che si fondano anche su muro e servizio: il primo sostiene le laziali, il secondo non fa altrettanto con le venete (tre le battute fallose consecutive), e così il primo strappo è un 9-6 avversario, per un -3 che prosegue inalterato fino all'ingresso nella seconda metà del set. Minotto prova a mettere Egonu per Pamio contromano, e i frutti in maturazione della mossa portano De Grogoriis al time out sul 12-11; frutti che hanno la parvenza della rimonta, stoppata da un Lazio che ha il merito di riprendere il largo proprio all'ultimo flash utile prima della parità, e di imboccare il rettilineo finale avanti 16-12. Il peccato mortale, triplo a onor del vero, il Veneto lo compie ancora una volta all'apice della risalita: 16-14 e un servizio, una ricezione e un'invasione regalate alle rivali, che scappano definitvamente sul 19-14 prima di sigillare il periodo col 21-16 conclusivo. Troppo costante la formazione laziale, troppo fallosa quella veneta; così non va, e Minotto prova a spronare le sue ragazze al cambio campo, venendo però tradito dalla ricezione nel 5-2 di partenza della seconda frazione. Il divario è lo stesso di prima: tre punti che Dalla Rosa e compagne investono in una sorta di assicurazione sulla finale transitando per l'8-5, assicurazione che paga dividendi doppi allo scollinare di metà set: un 12-6 spiegabile con un muro che si lascia usare con troppa facilità, una ricezione ballerina e un attacco poco efficiente, anche per merito di un Lazio semplicemente perfetto. C'è poco da aggiungere al 17-8 con cui le nostre vedono scivolare via la finale di sabato: le avversarie infilano altre tre tacche senza colpo ferire, e dei 12 match point ne basteranno, guarda caso, tre: finisce 21-11, e per il Veneto non sarà riservato un posto sul taraflex del "Massimo Serenelli" di Loreto, sede della finale di sabato. Si torna in campo subito: anche nel femminile, finale 3°/4° posto; anche nel femminile Veneto - Piemonte vale il gradino basso del podio.

Femminile, finale 3°/4° posto: Piemonte - Veneto 1-2 (21-18; 15-21; 15-21). La finalina delle Kinderiadi 2013 mette di fronte le stesse due regioni dell'anno scorso: troppo Lazio per il Veneto, ma anche troppa Lombardia per il Piemonte, che giunge a Castelfidardo con l'obiettivo di bissare il terzo posto del 2012, quando strappò proprio alle nostre ragazze l'ultimo piazzamento a podio. E' l'altalena la giostra preferita in avvio: dallo 0-2 al 3-2, per arrivare ad un 8-8 perfetta sintesi dei primi fotogrammi di gara. Vit e compagne continuano a non ingranare dai 9 metri, ma la voglia di bronzo c'è e si vede: Marta Masiero spezza la maledizione al servizio, e sulla sua rotazione in posto 1 il Veneto passa a condurre 10-11, mettendo un break di distanza sul 12-14, figlio anche di un attacco che torna a dare una certa parvenza d'efficacia. Ma il volley, si sa, è bello e crudele proprio perché basta poco a far cambiare il vento; ad esempio basta una ricezione che non gira per riportare avanti le avversarie (15-14), così come è sufficiente un attacco (nel frangente, quello di Alessia Vit da posto 3 per il 16-17) per capovolgere per l'ennesima volta le sorti del periodo. E non sarà l'ultima, perché questa spetta a Piemonte, che ritrova in un colpo solo attacco e muro rimettendo la testa avanti 19-18 e completando l'opera col 21-18 di chiusura. Al "restart" il Veneto tira fuori tutta la rabbia sportiva possibile sulle ali di Masiero, che picchia forte per il 5-6 prima, e per il 10-13 poi, ad aprire ulteriormente la forbice. La rincorsa al tie break fa tappa al 13-16, e trova nobilitazione nel 15-21 che porta il discorso medaglia di bronzo al terzo, decisivo set. Le ragazze di Moglio si presentano votate all'offensiva, ma capitan Vit fa buona guardia colpendo sia in attacco che al servizio. C'è molto del suo nel 7-9 iniziale; soprattutto, c'è lo spettacolo che una finale per il podio merita in un contesto come il Trofeo delle Regioni: il gioco sale di livello, e a beneficiarne sono le nostre portacolori, che piazzano l'allungo decisivo a cavallo di metà frazione, passando dal 9-12 al 9-14. A fare la differenza è la "fame" del risultato, in un finale che esalta il braccio delle avanti venete e il palato del pubblico: sul 12-19 la festa delle nostre corregionali non aspetta altro che di deflagrare, e viene stappata dal 15-21 con cui si chiude il TdR2013 del Veneto. Un'edizione delle Kinderiadi portata avanti con grande qualità, ma soprattutto con grande cuore; e che ci regala due medaglie di bronzo da riportare a casa con orgoglio e fierezza.

Per consultare tutti i risultati, le classifiche, le news e i temi di questo Trofeo delle Regioni, visita il sito ufficiale delle Kinderiadi 2013.

 

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Cordiali saluti,

Eros De Barba

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