Focus On: Miane Volley - Cornuda Triveneto Srl 3-0
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Miane Volley - Cornuda Triveneto Srl 3-0 (25-23; 25-13; 25-21).
Il destino stagionale di Miane e Cornuda arrivava sabato ad un crocevia fondamentale per entrambe; da una parte i padoni di casa, partiti ad handicap con le cinque sconfitte a tavolino ma abili a risollevarsi con 6 punti nelle ultime tre gare, fino all'impresa di Mussolente di sette giorni prima; dall'altra un Cornuda, pure a pari a quota 8 con gli avversari, capace nelle ultime uscite di essere trascinato al tie break dal La Piave, penultimo, e di costringere alla medesima fatica l'Asolo, quarto. Alla fine, ad esultare è soltanto la compagine di Adriano Bertondini, che in tre set porta a casa altrettanti punti fondamentali per la rincorsa ad un Vittorio Veneto a propria volta vincente sul campo del La Piave. Il primo parziale è anche il più equilibrato, anche grazie ad un servizio ospite insidioso, ma che non basta a prevalere nel punto a punto: Miane piazza l'ultimo sprint partendo dal 22-23, e porta a casa un 25-23 che avrà ripercussioni anche al rientro in campo. Non da subito, perché fino al 7-6 la gara è apertissima; a chiuderla ci pensa un filotto in battuta dei padroni di casa, che dai 9 metri stillano un break di 10 punti che decide sostanzialmente il periodo. Il Cornuda prova a riaprirla nel terzo cambiando qualche pedina, e rimanendo in scia del Miane ma sempre dietro di 3-4 lunghezze; quelle che alla fine varranno il 3-0 con il 25-21 di chiusura.
Adriano Bertondini (allenatore Miane): «Dovevamo vincere, soprattutto a causa di ciò che è successo ad inizio stagione, quando per un problema di tesseramento ci siamo ritrovati senza i 10 punti conquistati nelle prime 5 giornate. Era quindi uno scontro diretto per la salvezza, e devo dire che il trend in questo momento è positivo, perché, fatto qualche cambiamento nella formazione, credo di aver trovato la quadratura del cerchio. E i risultati di questa sfida, e di quella precedente col Bassano, sembrano darci ragione. Sul match di sabato, non è stato facile portare a casa il primo set, giocato sempre lì lì nel punteggio; più liscio il secondo, mentre il terzo, pur con noi sempre avanti, è stato una battaglia: nel finale abbiamo commesso tre errori di fila che stavano per riaprire il discorso, ma alla fine l'abbiamo portato a casa. Che dire? In questi ultimi 15 giorni abbiamo lavorato molto bene in allenamento; i ragazzi sono carichi, e in partita riescono a proporre ciò che provano in settimana. Soltanto una nota negativa la possiamo trovare nel nostro servizio: col Cornuda, abbiamo sbagliato 7 battute nel solo primo set. Dal secondo, però, abbiamo registrato questo fondamentale; inoltre, la ricezione è salita di livello, agevolando di riflesso la distribuzione. Detto di inizio stagione, ora il nostro obiettivo è la salvezza: per raggiungerla, dobbiamo fare punti contro chi sta sopra di noi in classifica, oltre che negli scontri diretti. Non abbiamo alternative: per esempio, già sabato faremo visita al Nervesa, secondo; sappiamo che loro hanno qualcosa in più, ma pure che strappare anche solo un punticino sarebbe già una buonissima cosa. Dopo di questa, avremo lo scontro salvezza col Vittorio Veneto, sul quale facciamo la corsa ora, e poi il La Piave: tre gare fondamentali. Comunque, il gruppo si sta divertendo, i ragazzi lavorano, sono maturi, e riescono ad automotivarsi: loro stessi hanno la voglia di "rompersi le scatole"; credo vada fatto un plauso per questo. Da parte mia, sono felice della scelta che ho fatto ad inizio stagione: dopo 5 anni di femminile, si è ripresentata la chance di tornare al maschile, e sono contento di averla sfruttata».
Michele Menegon (allenatore Cornuda): «Nel primo periodo ci siamo comportati discretamente, mettendo in campo alcune cose che avevamo provato in allenamento, e che in partita hanno portato a dei risultati; purtroppo, una cattiva gestione della ricezione partendo dal 22-23 ci ha penalizzato. Nel secondo, poi, ci siamo rilassati anche a causa delle energie spese nel set d'avvio: il Miane ha cambiato tipologia di servizio, la ricezione è calata non riuscendo a risolvere un turno avversario, e così abbiamo incassato un break irrecuperabile. Tornati in campo, ce la siamo giocata, anche se sempre all'inseguimento. Loro hanno elementi in squadra che la categoria la conoscono a memoria, gente che calca il parquet da molti anni e che ha la giusta dose di malizia e cinismo; qualità che mancano a noi, ancora troppo ingenui e autori di omaggi che, alla fine, paghiamo. In breve, nel primo e nel terzo set abbiamo giocato, nel secondo no. Purtroppo pecchiamo di testa, nel senso che non riusciamo a reggere 25 punti dall'inizio alla fine, soprattutto perché dopo un errore ci abbattiamo, ci rassegnamo invece di reagire; e quando la cosa diventa contagiosa e la squadra si disunisce, poi è difficile uscire dalla buca. Comunque mi ha fatto piacere vedere che il lavoro fatto in allenamento sulla battuta sta portando i suoi frutti; il servizio, sabato, ci ha dato molto di più che in altre gare, solo che gli avversari riuscivano anche a gestire palloni scontati meglio di noi. In ogni caso, penso che la classifica non rispecchi il valore del Miane, formazione decisamente da metà alta della classifica. Noi invece possiamo solo concentrarci sul nostro obiettivo: recuperare sul Vittorio Veneto e puntare a salvarci. Un obiettivo che, se lo vorremo fino in fondo, è alla nostra portata. Sabato ospiteremo il Sospirolo: la mia speranza è di svolgere una buona settimana di allenamenti, e confido nel fattore campo; abbiamo una palestra in cui è difficile giocare, e se uniremo questo alla fiducia che, comunque, abbiamo maturato in questi mesi, allora potremo centrare un buon risultato».
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Eros De Barba
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