Focus On: Fasolato Installazioni Massanzago - Asd Delta Volley Porto Viro 3-2
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Fasolato Installazioni - Asd Delta Volley Porto Viro 3-2 (16-25; 23-25; 25-23; 25-22; 15-9).
Il 14° turno del Girone C di Serie D Maschile si proponeva come determinante per il futuro di Massanzago e Porto Viro: da una parte i padovani, alla ricerca non ancora disperata di punti salvezza e forti di una resistenza invidiabile considerati i 7 tie break disputati finora, ma dei quali gli ultimi due dall'esito negativo contro il Silvolley, ultimo, e il Pool Volley Brenta, quarto; dall'altra i rodigini, a pari punti con i veneziani medesimi, capaci sia di infliggere l'unico ko alla capolista San Biagio, sia di infilare due sconfitte in fila contro formazioni condomine della zona calda della classifica come Agorà e Giorgione, sia di alternare regolarmente gioie e dolori nelle precedenti cinque gare. Facile, e ancor di più considerando che l'andata finì al quinto a favore del Delta Volley, pronosticare un match da tripla in schedina; facile, e terribilmente o dolcemente giusto a seconda del punto di vista: perché il Porto Viro va avanti di due set, si fa rimontare ed alla fine cede al quinto di un match vissuto sul filo dell'equilibrio tranne che nei propri estremi. Già, perché il parziale d'avvio è dall'intenso accento rodigino: Porto Viro batte bene e sfrutta una fase break a cinque stelle grazie al lavoro del muro, andando a chiudere con un +9 che sembra il prologo di un "one team show". Sembra, perché già nel finale di secondo set Massanzago dà segni di ripresa, ricucendo quasi completamente un divario che si era avvicinato a quello del periodo precedente; gli ospiti al fotofinish fanno 23-25 e 0-2, ma qui la gara cambia storia e destino: i padovani salgono di livello in tutti i fondamentali, dalla battuta all'attacco, passando per una difesa versione aspirapolvere. I polesani faticano a mettere giù palla ed accusano il colpo sia dal punto di vista fisico che mentale: il 25-23 del terzo riapre i giochi, coi ragazzi di Volpato che spalancano le porte del tie break stillando dal servizio i punti che decidono la volata del quarto, vinto 25-22 su un turno dai 9 metri iniziato sul 22 pari. Al tie break non c'è partita: il Fasolato ha in mano le redini di set e match e non le molla, nemmeno quando dal 6-2 si fa recuperare cambiando campo solo sul +2: finisce 15-9, e per Massanzago è un'altra impresa dal leggero retrogusto di salvezza.
Mirko Volpato (allenatore Massanzago): «Forse prima della gara mi aspettavo qualcosina di più perché l'avevamo preparata bene, ma visto come si era messa, questa è una vittoria importantissima che ci permette di racimolare dei punti che sono un'autentica boccata d'ossigeno. Nei primi due set la differenza l'ha fatta un loro laterale, che abbiamo cercato di sovraccaricare in ricezione per provare ad arginarlo, ma è stato immarcabile per noi. Poi, dal terzo set siamo stati più cinici in attacco e abbiamo difeso molto meglio, conquistando due punti fondamentali in vista dei prossimi impegni. Di certo, la cosa più positiva della gara di sabato è stata la reazione che abbiamo avuto nel set numero 3, perché per l'inerzia che aveva preso la gara rischiavamo uno 0-3 pesante; siamo una formazione piuttosto giovane per la categoria, con due esordienti in Serie D, e forse paghiamo un po' anche questo aspetto. Un altro punto piacevole è stato vedere che il lavoro che abbiamo fatto in allenamento su un paio di battitori sta dando i propri frutti. Purtroppo, subiamo costantemente l'inizio di gara: siamo un diesel, cosa che ci ha portato a giocare già ben 8 tie break in questa stagione. Certo, questo può voler dire che fisicamente stiamo bene, ma mentalmente c'è da crescere nell'approccio alle partite. E questo nostro partire a rilento è stato anche il motivo per cui ad inizo anno non abbiamo posto obiettivi particolari; ora, ad 8 giornate da termine della stagione, il traguardo da raggiungere è la salvezza, da costruire già a partire dalla trasferta di sabato in Ghirada contro il Volley Treviso; mi attendo una partita diversa da quella dell'andata, quando partimmo anche lì sotto 0-2, e poi vincemmo al quinto. Dovremo mordere da subito: se avremo la testa in campo dal primo all'ultimo fischio dell'arbitro, e se sapremo mettere in campo quel po' in più di esperienza che abbiamo rispetto a loro, allora riusciremo a portare a casa un buon risultato».
Filippo Panetto (allenatore Porto Viro): «Eravamo partiti molto bene, rispettando in pieno quello che avevamo preparato in settimana; iniziando da un buon servizio, avevamo esaltato la nostra miglior caratteristica, ovvero la correlazione tra muro e difesa. Poi, dal terzo set, loro sono saliti in ricezione e, soprattutto, in difesa, portando avanti un cambio palla molto fluido; di contro, noi siamo calati a muro, subendo tantissimi mani fuori e sentendo una stanchezza fisica che ci ha fatto perdere lucidità. In questo, penso che grande merito vada dato agli avversari, che dal terzo periodo sembravano davvero un'altra squadra rispetto a quella dei due precedenti. Una nostra peculiarità è quella di giocare molto bene quando siamo freschi e ben concentrati; solo che non siamo abituati a tenere lo stesso livello per tanti set. Però, e i due primi parziali di sabato lo confermano, da freschi la correlazione muro-difesa e il contrattacco sono il nostro punto forte. Purtroppo, questa cosa andrebbe mantenuta per 3 o 5 set nell'arco di una partita, e per mesi, se si parla della stagione come riferimento. Invece, quando l'avversario inizia ad adattarsi al nostro gioco, andiamo in difficoltà, non riuscendo a provare e a trovare colpi fuori dagli schemi; e appena molliamo un attimo, gli altri ci puniscono. Ora ci attende il match con l'Energym Breda-Maserada, terzo: loro arriveranno col coltello tra i denti, anche per vendicare la gara d'andata, che per noi fu la classica partita in cui ti riesce tutto. Sarà una bella battaglia, che noi affronteremo spavaldi e spregiudicati: loro vorranno rimanere lì in alto, noi vogliamo avvicinarci alla vetta il più possibile. Vedremo come andrà a finire, anche perché noi vorremmo entrare nei playoff: cosa resa difficile sia dal livello del campionato, che mi ha sorpreso in positivo, sia proprio da questa nostra incapacità di tenere altissimo il livello del nostro gioco per lunghi frangenti».
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